Immaginate di camminare per un’ora in mezzo a degli enormi pentoloni all’interno dei quali bolle acqua a più di 100°, in giugno, fine giugno, è bene precisarlo.
Immaginate di passare un’ora istruttiva, per carità… ma di stare letteralmente squagliandovi, avete le scarpe chiuse, i jeans lunghi e i più stoici anche la camicia a maniche lunghe.
Ecco, immaginate che dopo quell’ora arriviate in un pub, tutto per voi e lì sentiate le magiche parole:
CHI VUOLE UNA BIRRA GHIACCIATA?
Che ti Dio ti benedica, passami quel bicchiere freddo, pieno di goccioline di condensa, tutto giallo fino a due dita dall’orlo dove due cm di schiuma bianca incoronano il dorato nettare degli dei indistinguibile dalla versione classica “glutinosa”.
Ok, facciamo un passo indietro, vi spiego un paio di cosette.
Qualche giorno fa sono stata invitata a visitare lo stabilimento romano della Peroni per vedere come nasce la birra Peroni senza glutine, dal luppolo all’imbottigliamento.
Tutto senza segreti!
Secondo voi ho accettato di fare 800 km in 12 ore?
Ma ovvio che si: la birra Peroni Senza Glutine mi aspettava!
Devo fare una premessa: avevo millemila foto, di ogni cosa, video di questo e di quello ma il telefono ha deciso di entrare nel club dei 27 e morire a nemmeno un mese dall’acquisto.
Ovviamente non avevo ancora salvato le foto su pc. Morale della favola, perso il 99% del materiale foto/video del blog tour.
Ad ogni modo, vado in aeroporto … senza bagaglio. Sensazione stranissima partire per Roma con in borsa soltanto il telefono (buonanima), gli occhiali da sole, le chiavi di casa ed il portafogli.
In Peroni ci attendono i ragazzi del team senza glutine che ci offrono una golosissima colazione #glutenfree e ci illustrano la linea senza glutine, appunto, che all’urlo di PER-NOI gioca sul nome del brand per trasmettere l’idea di una birra per tutti, per noi, appunto.
la prima birra lager senza glutine al mondo per la categoria
Con passione ed entusiasmo ci parlano della linea e, guidandoci lungo la linea produttiva, ci mostrano come il chicco diventa birra, come il luppolo diventa oro liquido.
quella mattina si produceva proprio la senza glutine, per cui le macchine erano state completamente lavate ed era in corso la produzione, l’imbottigliamento e il packaging di lattine e bottiglie, durante la visita ci raccontano questa birra, con un contenuto di glutine inferiore a 10 ppm e garantita dal marchio Spiga Barrata dell’Associazione Italiana Celianchia come adatta al consumo da parte dei celiaci.
Mi ha colpita l’attenzione maniacale doverosa e dovuta durante la produzione senza glutine: dal lavaggio a fondo di tutta la linea produttiva, al fermo della seconda linea per evitare il (seppur remoto) rischio di contaminazione tramite la confusione dei prodotti.
Nella fase di imbottigliamento, etichettatura ed inscatolamento, poi, c’è proprio da diventare scemi: tutto MA PROPRIO TUTTO quello che non appartiene alla produzione senza glutine deve sparire, via i cartoni, le etichette … tutto. Sempre per evitare il rischio di “contagio”
Siamo all’imbottigliamento. Abbandonatemi qui #peronisenzaglutine @BirraPeroniNews @Birra_Peroni pic.twitter.com/oqPWk7clbu
— Balconcine (@Balconcine) 27 giugno 2017
Insomma, dimostrano di mettercela davvero tutta per creare una Birra Peroni senza glutine, un prodotto che sia veramente PER NOI
Dopo un buffet tutto senza glutine (che ve lo dico a fare?!) compreso di impasto di pizza alla birra, la visita si conclude.
Torno in aeroporto, offro una birra al gentilissimo autista della navetta (non l’ha bevuta alla guida, tranquilli!), non potendola imbarcare … e torno a casetta stanca ma felice, piena di ricordi e sensazioni positive per le belle persone conosciute, tutte così competenti ma, soprattutto, appassionate del proprio lavoro.
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